13Feb2015

Energia, fine del mercato tutelato?

Inutile girarci attorno: la tentazione del governo di abolire la tariffa tutelata tanto nell’energia che nel gas nasconde un regalo alle compagnie e un doppio inganno per famiglie e piccole imprese.


Il primo inganno è talmente chiaro che a non vederlo possono essere solo occhi interessati: l’idea che togliere l’ancora delle tariffe stabilite dall’Authority possa portare a un risparmio in bolletta, infatti, è smentita dalle cifre. Già oggi, del resto, l’opzione di un passaggio al mercato libero è percorribile da chiunque voglia (o da quanti si fanno sedurre dalle pubblicità che promettono risparmi da favola). E cosa accade a chi lascia la vecchia strada del mercato tutelato per la nuova di quello liberalizzato?

A dirlo è la stessa Aeeg: abbacinati dal miraggio del risparmio i clienti si trovano  a spendere di più, tanto nel settore dell’energia elettrica (+16,7%) che in quello del gas (+7,9%). E se di fronte a un competitor indubbiamente conveniente le compagnie che si affrontano per strappargli clienti non sono in grado di stabilire tariffe più basse, perché mai dovrebbero farlo quando non dovesse esserci neppure l’effetto calmierante delle tariffe tutelate?

Secondo inganno, forse anche più subdolo del precedente: aprire alla concorrenza senza più paletti – si dice – porterebbe più dinamismo nelle offerte e dunque benefici a tutti i consumatori. Se come dinamismo si intende il proliferare di contratti scorretti o ingannevoli, beh già ora possiamo ben dire che il mercato sta dando il meglio di sé. Ma, dato che al peggio non c’è mai fine, non neghiamo che potrebbe sempre superarsi, qualora entro il 2015 per il gas e dal 2016 per l’elettricità milioni di famiglie dovessero trovarsi costrette a scegliere una nuova formula tariffaria.

Insomma, la polpetta che si prepara con il Ddl concorrenza ha tutta l’apparenza di un bocconcino avvelenato per consumatori e piccole imprese già oggi alle prese con una crisi drammatica. Ma forse rappresenta anche l’occasione per il movimento consumerista italiano di ritrovare una comunione di intenti che porti a forme di lotta comuni. Sotto l’unica bandiera della difesa del portafogli del consumatore.

Riccardo Quintili