10Jul2015

ROMA-ATAC Una città in ginocchio per interessi corporativi

ROMA-ATAC
Una città in ginocchio per interessi corporativi.
E intanto si muore per una formazione approssimativa del personale

La Capitale d'Italia paralizzata da uno "sciopero bianco" dei macchinisti dell'Atac che continua ormai da troppo tempo, se l'azienda non riesce a porre riparo ad un disservizio che continua ormai da troppo tempo è del tutto evidente che sono inadeguati i vertici. Se la questione "timbro del cartellino" possa essere ritenuta offensiva o meno dai macchinisti, è un problema del tutto risibile che mortifica e penalizza i cittadini, costretti a lunghissime attese e salti di corse.


 Quello che importa è avere un sistema dei trasporti efficiente e rispettoso dell'utenza costretta a subire l'arroganza di un personale ormai del tutto fuori controllo, un far west che  penalizza chi opera nella legalità e rispetto del ruolo. Che si aspetta per precettare questi signori? O meglio, per sostituirli.  L'abbandono di pubblico servizio sembra ormai uno strumento di contrattazione e rivalsa, ma cosa aspettiamo a restituire l'effettiva importanza al ruolo ricoperto dagli addetti a funzioni di pubblica utilità?

Quanti altri disagi devono subire la cittadinanza e le migliaia di turisti che certamente non porteranno un buon ricordo della nostra Capitale? Ma soprattutto chiediamo al Prefetto Gabrielli di prendere atto della situazione ormai incancrenita che si è creata e di prendere le decisioni che i cittadini si aspettano a difesa dell'interesse collettivo.

Konsumer Italia chiede che siano puniti esemplarmente gli abusi fin qui commessi dal personale dell'azienda municipale. E mentre qualcuno gioca sulle spalle della collettività, altri, in uno slancio sicuramente di generosità verso i cittadini, restano coinvolti nell'assurda morte di un Bambino di 4 anni. Una tragedia che accomuna chi la subisce a chi la provoca e che lascia dolore e sgomento in tutti i cittadini. Cari macchinisti, apprezzeremmo molto se invece di curare con così tanto vigore un interesse corporativo vi adoperaste a chiedere quella formazione che invece è necessaria per operare in sicurezza.

Mentre la morte assurda di un bambino ricade senza appello su un sistema di intervento a dir poco approssimativo, la domanda da farsi è: perché del personale non addetto all'evacuazione degli ascensori aveva le chiavi per intervenire? Konsumer Italia si augura che la Magistratura colpisca i veri responsabili della tragedia, siamo convinti che questi non si trovino tra il personale della stazione Furio Camillo ma ben più in alto. Sindaco Marino, apprezziamo la faticosa opera di ripristino della legalità che ha convintamente sposato, ma siamo anche convinti che per l'azione di risanamento necessaria sia ancora davvero troppo solo. 

Agli utenti del trasporto pubblico deve essere risparmiata questa   contestazione al Sindaco Marino in merito all'introduzione dell'obbligo di "timbrare il cartellino" e di passare dalle attuali 700 ore di lavoro annue a 950 soprattutto in considerazione del fatto che, ad esempio, a Milano un macchinista della metro lavora oltre 1150 ore l'anno, mentre a Roma solamente 700 ore.

E dinanzi al lassismo dell'Atac, incapace di far fronte al problema, chiediamo al Prefetto di Roma Franco Gabrielli e al Sindaco Ignazio Marino di intervenire immediatamente, anche precettando i macchinisti che stanno impedendo l'esecuzione di un servizio di pubblica utilità come il trasporto, giustappunto pubblico. E che stanno funestando la città da giorni, con disagi enormi a milioni di cittadini e turisti.

Siamo inoltre a chiedere che macchinisti, funzionari o dirigenti colpevoli di "interruzione o rallentamento di un pubblico servizio" siano perseguiti ai sensi della legge.

Fabrizio Premuti, Presidente Konsumer Italia

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