03May2015

Napoli – Sicurezza stradale, chiusura via Vecchia S. Rocco: dopo 5 mesi di burocrazia i cittadini si mobilitano

I napoletani si sono stufati e, a 5 mesi dalla chiusura della via vecchia S. Rocco, hanno deciso di organizzarsi per chiedere al Comune di Napoli di risolvere una situazione diventata insostenibile.


Konsumer Italia, Rosso Democratico, Giovani Democratici San Carlo All’Arena, Sos Diritti Campania, Asd Scacchistica, Rappresentanza genitori Liceo F. Sbordone, Associazione Sant’Anna, Federconsumatori Campania, Rappresentanza genitori Scuola Cavour, con l’appoggio del Consigliere della Terza Municipalità Gennaro Acampora, hanno consegnato oggi in Comune un documento con la cronistoria degli eventi e una serie di domande a “cui non sono differibili adeguate risposte”.

In breve, il 23/06/2014 a seguito di condizioni meteo avverse e alla caduta di un ramo di pino sulla via Vecchia San Rocco, la Direzione Centrale Ambiente – Servizio Qualità degli Spazi Urbani (con nota PG/2014/507869) ha determinato la chiusura completa della strada, vietando sia il transito pedonale che veicolare. Da quel giorno, la vicenda si è avviluppata nel vortice oscuro della burocrazia, con il risultato che la strada è ancora chiusa: “Si tratta di un’arteria fondamentale alla viabilità dell’intera area dei Colli Aminei – scrivono le Associazioni e i rappresentanti della cittadinanza attiva ? dell’adiacente zona Ospedaliera e del transito veicolare da e verso il territorio di Napoli est; pertanto il divieto di transito anche a mezzi di soccorso potrebbe favorire tragedie più grandi e probabili dei presunti pericoli che si vogliono scongiurare”.

Ma cosa impedisce al Comune di riaprire la strada? La Direzione Centrale Ambiente ha intimato ai proprietari dei terreni prospicienti ai due lati della strada di effettuare una verifica fitostatica, a cura di un agronomo, di tutte le alberature, oltre ad assumere eventuali provvedimenti di messa in sicurezza e a produrre un certificato di “ELIMINATO PERICOLO”. L’Amministratore della SAIA srl (uno dei due proprietari diffidati dalla Polizia Locale in data 14 luglio) dichiara (il 14 agosto) di non poter fornire la certificazione finché non venga autorizzato l’intervento richiesto dall’agronomo (che pare consista nell’abbattimento di ventuno pini, definiti affetti da fungo).

Si arriva così al 30 settembre, quando la Direzione Centrale Ambiente emette un’ordinanza a firma dell’Arch. Ugramin e del  sindaco De Magistris con la quale, dopo aver individuato nove pini a rischio, ordina di procedere entro 30 giorni a “sottoporre ogni singolo albero a verifica fitoiatrica di stabilità e ad adottare gli interventi STRETTAMENTE NECESSARI”. Ad oggi, nessuno di questi interventi è stato eseguito. Precisando che per eventuali abbattimenti occorre una preventiva autorizzazione che chiama in causa la Sovraintendenza dei Beni Paesaggistici, “perché a distanza di 5 mesi si è consentito alla SAIA srl – si domandano i cittadini ? di non limitarsi ad adempiere a quanto reiteratamente richiesto e ad assicurare le piante contro il rischio di cedimento, magari con una semplice riduzione della chioma e/o ancoraggio degli alberi vegeti, come suggerito dalle Autorità? Perché la Direzione Centrale Ambiente, che ha svolto una valutazione tecnica (si presume avendone le competenze) che ha portato alla chiusura della via, continua a chiedere alla SAIA srl la dichiarazione di “eliminato pericolo”? Perché il Comune ha richiesto alla SAIA Srl un’ulteriore relazione paesaggistica e un’integrazione alla perizia tecnica su tutti gli altri alberi, dopo che essa stessa ne ha consegnata una (in data 4 novembre)?

Quali interessi tutelano gli uffici comunali e i loro responsabili? Quale successivo futuro è riservato a quegli alberi e soprattutto a quei terreni?

Le associazioni riunite si adopereranno, con le opportune azioni legali, affinché venga ripristinata la legalità e con essa la viabilità di via Vecchia S.Rocco: “Esigiamo che siano individuati i responsabili del perdurare di questa inaccettabile situazione, oltre il risarcimento dei danni arrecati alla cittadinanza tutta e agli interessi delle specifiche associazioni di categoria”.

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