Continua inarrestabile la discesa del petrolio: il Brent ha toccato quota 89,08 dollari al barile (-1%), minimo dal 2010.
«Che strano esclama Carlo Pileri, portavoce de iConsumatori ? sarebbe onesto e ovvio che i consumatori pagassero la benzina ai prezzi del 2010, visto il calo del petrolio a quei valori». Valori che erano in media 1,305 euro (di cui 0,56 di accise e 0,23 di iva) per un litro di benzina senza piombo (dati Ministero dello Sviluppo). «Invece continuiamo a pagare un litro di benzina senza piombo 1,734 euro (di cui 0,73 di accise e 0,31 di iva). Di fatto continua Pileri paghiamo 0,42 centesimi più del dovuto.
Di questi, 0,25 centesimi sono le maggiori tasse, ma 0,17 centesimi se li mettono in tasca i petrolieri senza che nessuno, né governo né Cncu, ne chieda conto: sono quindi soldi rubati ai consumatori. Facendo il calcolo su ogni singolo litro di benzina, ci stanno sottraendo circa 19 euro su un pieno medio, ovvero 285 euro per 15 pieni allanno». Stando agli esperti, a influire sulle quotazioni sono in particolare il rally del dollaro, laumento delle scorte e la debolezza delleconomia globale.
I segnali che arrivano dal Medio Oriente sembrano inoltre confermare questo trend ribassista, con Arabia Saudita, Iraq e Iran pronti a nuovi tagli dei prezzi di listino, anziché della produzione. «Tali proiezioni non fanno che ribadire lassoluta necessità di un abbassamento dei costi della benzina aggiunge Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia ?. Come consumatori non siamo più disposti ad accettare passivamente scelte orientate esclusivamente al profitto dei petrolieri, che ricadono sulle tasche dei comuni cittadini».