29Jul2016

Konsumer Italia dice “Basta!” alla speculazione sui malati a 4 zampe

Farmaci veterinari: stessi principi attivi di quelli umani, prezzi totalmente diversi. L’Associazione chiede l’intervento del Ministero della Salute

Assurda quella che sembra essere una vera  e propria


speculazione sui farmaci veterinari, farmaci la cui composizione si avvale degli stessi principi attivi utilizzati per l'uomo e la cui unica differenza sembra annidarsi in prezzi scandalosamente più alti, fino ad oltre 10 volte superiori.

Grazie all'indagine condotta dalla nostra esperta di settore Daniela Della Valle, medico e animalista, emergono disparità di costo sconcertanti che possono giustificarsi solo in presenza di una pesantissima speculazione fatta a danno dei circa 14 milioni di proprietari di un amico animale.

Konsumer Italia chiede al Ministero della Salute di intervenire con urgenza su questa situazione che coinvolge anche il Ssn, il quale potrebbe avere in carico prescrizioni mediche destinate in ultima istanza ad amici animali.
“Ci chiediamo se sia giusto condannare un proprietario dei circa 14 milioni di cani e gatti residenti nelle nostre case perché si è avvalso di un illecito e non chi, speculando, lo ha costretto a tanto. Di fatto la Legge favorisce la case farmaceutiche veterinarie intarsiando così un'altro tassello nello strapotere delle lobby” dichiara il presidente Fabrizio Premuti.

Curare il proprio amico a quattro zampe non può essere un lusso – afferma Konsumer – e far passare comportamenti antisociali e speculativi può solo aumentare fenomeni come quelli dell'abbandono, che non possono essere tollerati in una società civile.

Konsumer Italia, già attiva in campagne a sostegno degli animali, come quella contro l'abbandono lanciata proprio in questi giorni, solleciterà la presentazione di una interrogazione parlamentare al Ministro della Salute sul punto specifico delle differenze di prezzo. “È comunque nostra intenzione combattere il fenomeno, sia ricorrendo alle Authority preposte sia sollecitando le case farmaceutiche più sensibili alle creazione di gruppi di acquisto per farmaci equivalenti ed a costi pari, se non inferiori, a quelli utilizzati per l'uomo” conclude Premuti.

Roma, 25 luglio 2016

 

Scarica la tabella contenente alcune delle comparazioni eseguite