11Dec2015

Carburanti, prezzi ancora troppo in alto, un record che penalizza i consumi.

Da anni ormai si parla del mancato adeguamento del prezzo della benzina al consumo, in particolare quando il prezzo del petrolio cala sui mercati internazionali. E oggi siamo ad un momento di verifica ineludibile, in quanto il prezzo del petrolio sui mercati mondiali è ai livelli tra i più bassi degli ultimi 12 anni.
Infatti, se andiamo a vedere l’andamento del prezzo del barile di greggio abbiamo il prezzo più basso raggiunto nel 1999, quando un barile di petrolio costava solo 9 dollari, e la benzina era in vendita in Italia all’equivalente di 9 centesimi di euro ovvero a 1.740 lire.

Negli anni successivi il rapporto prezzo petrolio sui mercati mondiali e prezzo della benzina in Italia è stato il seguente:
- ?barile di petrolio nel 2003: 30,00 dollari - benzina al litro 1,03 euro
- ?barile di petrolio nel 2008: 140,00 dollari - benzina al litro 1,49 ?
- barile di petrolio 2012: 90,00 dollari - benzina al litro 1,78 ?
- barile di petrolio nel 2015: 37,94 dollari - benzina al litro 1,62
Considerato, come si può vedere nella tabella qui sotto, che il prezzo medio della benzina nel mondo è di 0,94 euro al litro, in Italia la benzina super costa 0,69 euro in più al litro rispetto al prezzo medio mondiale e oltre 30 centesimi in più rispetto ai maggiori Paesi europei (Francia, Germania, Spagna) nostri vicini.
In pratica su ogni pieno di 30 litri paghiamo circa 20,7 euro in più di quanto pagano i cittadini nel resto del mondo. E le conseguenze di questo maggior prezzo le paghiamo anche per tutti i prodotti che vengono trasportati su gomma, e per tutti i prodotti industriali e agricoli che utilizzano benzina o gasolio nelle diverse fasi della produzione. Questa considerazione fa capire la difficoltà maggiore che hanno i consumatori italiani sia nel fare la spesa anche per prodotti basilari come quelli alimentari italiani che costano di più dei prodotti che provengono da Paesi in cui i costi di produzione sono largamente inferiori, sia per quanto riguarda il turismo interno ma anche proveniente dall’estero, che trova sempre meno conveniente trascorrere vacanze in Italia, e infine comporta costi spesso proibitivi per gli spostamenti in auto soprattutto per motivi di lavoro.

Qui di seguito riporto i prezzi in euro, a dicembre 2015, della benzina al litro, come riportati dal Global Petrol Prices, in alcuni Paesi del Mondo compresi nella forbice del prezzo più basso (il Venezuela) e di quello più alto in assoluto (Hong Kong). I prezzi più bassi sono quasi tutti ovviamente nei Paesi produttori di petrolio, l’Italia si trova invece ad avere i prezzi tra più alti in assoluto, al 171° posto (su 183 totali), con solo 12 Paesi con un prezzo più elevato.

Venezuela 0,01 (prezzo minimo)
Russia 0,49
Stati Uniti 0,56
Canada 0,79
Giappone 0,91
Estonia 0,97
Austria 1,14
Spagna 1,17
Svizzera 1,23
Francia 1,30
Germania 1,32
Italia 1,62
Olanda 1,58
Hong Kong 1,71 (prezzo massimo)

In Italia una delle cause di un prezzo finale così alto come si sa è dovuta alle accise e all’IVA. Le sole accise gravano sul prezzo finale in misura fissa per 0,72 euro (addirittura più del prezzo reale o industriale della benzina al litro). Mentre l’IVA, che è stata aumentata di recente dal 20% al 22%, grava sul prezzo finale in misura proporzionale sul prezzo ottenuto dalla somma del prezzo industriale più accise (l’iva si paga anche sulla tassa) attualmente per 0,29 euro. Il prezzo della benzina al netto delle imposte, quindi il prezzo reale della benzina detto prezzo industriale, è di circa 0,63 euro.

Dichiara Carlo Pileri Portavoce della federazione IConsumatori: "Sarebbe onesto quindi che i consumatori pagassero la benzina ai prezzi di 10 anni fa, vale a dire a 1,30 euro come avviene in Francia. Chiediamo, come iConsumatori che il Governo convochi immediatamente i petrolieri per chiedere un adeguamento del prezzo industriale, e che nel contempo riduca il costo dell’accise, che non dovrebbe essere superiore al prezzo netto della benzina. Del resto la tendenza ribassista del petrolio dovrebbe continuare in futuro, viste anche le recenti decisioni dlel’OPEC, e una riduzione del costo dei carburanti potrebbe essere un volano intanto per una ripresa del turismo, verso l’Italia, alla vigilia delle feste e dell’inizio dell’anno giubilare. Insomma ci aspettiamo almeno questo regalo dal Governo per il prossimo Natale”

Ufficio Stampa

Konsumer/IConsumatori