16Jun2015

L’informazione al servizio del consumatore

Inchiesta sul TTIP e analisi sui croccantini per gatti nel prossimo numero de il Test


Che in Italia ci sia una grande sete di informazione da parte dei consumatori e una fortissima esigenza di strumenti per dare voce ai cittadini, è convinzione comune da parte di chi, come Konsumer, proprio a questo obiettivo si dedica quotidianamente. Che i mezzi che provano a farlo, con gli strumenti più seri e indipendenti a disposizione, trovino immediatamente un riscontro molto ampio da parte del pubblico, è la realtà che stiamo misurando nella nostra nuova avventura di un mensile dei diritti, dei consumi e delle scelte.

Il Test, il giornale che dirigo, ha difatti avuto un’ottima accoglienza in edicola con vendite importanti e un parco di abbonati che si incrementa giorno dopo giorno.
Il terzo numero, che si appresta a uscire in edicola, manterrà la sua linea editoriale basata su analisi di laboratorio a volte anche scomode (quelle sui croccantini per gatti riserveranno diverse sorprese a tutti gli amanti dei felini) e inchieste giornalistiche (segnalo quella sul Ttip, l’accordo quasi segreto tra Usa ed Europa che meriterebbe molta attenzione e altrettanta azione da parte di tutte le associazioni dei consumatori).

Molto entusiasmo, dunque, da parte nostra e tantissima voglia di continuare su questa strada, contando su tutto l’aiuto di chi, come ha fatto Konsumer dal primo momento, ci aiuta a far conoscere il giornale. E le nostre battaglie, come quelle sull’olio, che ci hanno portato nello scorso numero a denunciare 9 grandi produttori per aver commercializzato come extravergine un olio che era solo vergine.

Proprio questa notizia, ci ha fatto capire quanto possa essere potente il nostro ruolo, anche online. La nostra inchiesta ha rapidamente fatto il giro del web. Pensate che su facebook ha raggiunto oltre 191mila persone. Molte hanno condiviso, tantissime hanno commentato. Qualcuna – e qui pur senza raggiungere la vis polemica di Umberto Eco, qualche riflessione dovremmo farla sul popolo del web – si è dichiarata sdegnata perché non facevamo i nomi su Internet delle ditte coinvolte. Tanto per capirci, chiedeva a noi – che facciamo un giornale e che spendiamo migliaia di euro ogni mese per pagare le analisi che pubblichiamo, senza alcun aiuto pubblico – di assumere quasi un ruolo di agenzia pubblica.

Piccole eccezioni che di certo non cancellano la riflessione di fondo che ci appare avvalorata e sostenuta proprio dalle quasi 200mila persone raggiunte: quando si fa informazione su temi che toccano da vicino la vita del consumatore, si trovano tantissimi compagni di viaggio. E questo è davvero il miglior augurio per noi e per le associazioni di tutela.

 

Riccardo Quintili

Direttore de il Test