04Jan2016

2016 L'Italia riparte! Dagli aumenti delle tariffe.

Come per dare il benvenuto al nuovo anno si torna ad aumentare il costo dei servizi ed in particolare dei trasporti: Autostrade, servizio Telepass, treni ed aerei, ecco la prima raffica di aumenti di benvenuto del 2016, senza dimenticare il nuovo sistema di calcolo della bolletta elettrica che andrà a penalizzare i consumatori ed in particolare chi consuma meno come pensionati e single. Come poter pensare ad una ripresa dei consumi se ogni residua disponibilità economica viene mangiata da aumenti di tariffa?

Assurdo premiare con aumenti, anche significativi, le autostrade. Non dimentichiamo che appena un anno fa gli aumenti arrivarono su alcune tratte anche ad oltre l’8% e proprio le stesse tratte, oggi, godono di ulteriori aumenti del 3,6%. Raddoppiato il costo del Telepass premium, cioè quello più utilizzato da lavoratori e famiglie, penalizzate le città maggiori come Roma e Milano che vedono aumentare significativamente il costo delle tariffe ferroviarie ed inventare un ulteriore balzello di 1 euro per il viaggiatore che usi lo scalo di Ciampino o Fiumicino, nessuna inversione di tendenza sul costo dei carburanti che restano tra i più alti del mondo con il barile di petrolio ai minimi storici. L’insieme di queste assurdità peserà mediamente 196,00 euro per famiglia senza pensare agli immancabili aumenti dei generi di prima necessità su cui graverà il maggior costo del trasporto.

Davvero un buon inizio dopo gli avvisi della diminuzione delle vendite nel commercio registrata a Natale ed il flop dei primi due giorni di saldi!

Konsumer Italia chiede che sia affrontato con urgenza il problema sociale che colpisce milioni di cittadini italiani ormai da troppi anni costretti a far a meno delle cure, di un’alimentazione sana e costante, di un ricovero che troppo spesso diventa emergenziale. Aumentare le tariffe per chi gode già di utili altissimi che non tornano ai cittadini sotto forma di nuovo lavoro è del tutto assurdo e non rispondente alla situazione generale del Paese ed alla ripresa dei consumi, men che meno risulta essere d’aiuto la pressione fiscale, che non accenna a diminuire.