01Jun2015

L’intervista a Giampaolo Petri: “Il futuro delle assicurazioni”

Ne parliamo con il Responsabile del Settore Assicurativo di Konsumer


Giampaolo Petri è il Responsabile del Settore Assicurativo di Konsumer. Per 28 anni è stato un funzionario del’ISVAP, ora IVASS, presso il Servizio Tutela Utenti dove, oltre a valutare i reclami che i cittadini inoltravano, forniva consulenza assicurativa ai consumatori, agli intermediari ed alle imprese. 

In questo numero di InfoKonsumer abbiamo deciso di intervistarlo, per conoscere meglio il mondo delle assicurazioni in tutte le sue sfaccettature: dalle polizze Rc Auto alle pensioni integrative per le nuove generazioni fino a toccare il problema della non autosufficienza degli anziani, dove le polizze Long Term Care potrebbero rappresentare una protezione concreta per centinaia di migliaia di famiglie, in un momento storico in cui lo Stato sarà sempre meno in grado di garantire prestazioni pubbliche. Giampaolo Petri è convinto della necessità di accompagnare i consumatori verso la comprensione del ruolo decisivo che il settore assicurativo giocherà nella costruzione del nuovo welfare nei prossimi anni. Konsumer Italia ha intrapreso il cammino in questa direzione. Vediamo come.

 

L’INTERVISTA A GIAMPAOLO PETRI
Responsabile del Settore Assicurativo di Konsumer Italia

 

Come sei arrivato a conoscere Konsumer Italia ed a parteciparvi attivamente?

La mia attività lavorativa mi ha fatto conoscere Fabrizio Premuti che era responsabile del settore assicurativo di Adiconsum ed insieme abbiamo collaborato per risolvere alcuni gravi problemi a partire, per esempio, dalla quantificazione per legge del risarcimento dei danni fisici nei sinistri RCA.

 

Si sta facendo abbastanza per abbassare le tariffe RCA?

Le tariffe RCA in alcune zone del nostro paese sono un vero e proprio problema sociale che andrebbe affrontato con maggiore incisività ed un diverso approccio.
Con la personalizzazione esasperata delle tariffe si è molto attenuato il principio della mutualità e ci troviamo ad avere nella stessa città tariffe diverse a seconda del CAP postale.

 

Cosa andrebbe cambiato?

Per arrivare ad avere la prima classe di merito ci vogliono almeno 14 anni, sia a Napoli che ad Aosta, e questo dovrebbe essere meglio valorizzato e riequilibrato a livello di territorio nazionale.
L’introduzione della “Scatola Nera” facoltativa è senza dubbio una variabile tariffaria positiva, ma c’è la necessità di introdurre la “Scatola Nera” obbligatoria e, per contenerne i costi, le nuove vetture dovrebbero uscire dalle fabbriche già dotate di questo imprescindibile strumento elettronico che, per altro, sarebbe un importante deterrente per contrastare le truffe assicurative.
Per contenere i costi dei sinistri, inoltre, è auspicabile che le compagnie possano offrire ai propri assicurati, in tempi brevi, delle carrozzerie convenzionate caratterizzate da alta professionalità ed ubicate capillarmente su tutto il territorio nazionale affinché il rimborso del sinistro in forma specifica possa diventare la norma e non l’eccezione (in questo senso Konsumer ha dato vita all'organismo paritetico Rete OPAC; n.d.r.).
Per altro questa modalità risarcitoria valorizzerebbe molto meglio l’Indennizzo Diretto in quanto potrebbe essere uno degli elementi da valutare per scegliere una compagnia al posto di un’altra.

 

Come si possono superare le resistenze all’introduzione della “Scatola Nera” obbligatoria?

A chi obietta che con la “Scatola Nera” verrebbe messa in discussione la Privacy dei cittadini vorrei far notare che già ora è possibile ricostruire gli spostamenti di ciascuno di noi attraverso i telefoni cellulari, ma la normativa consente l’acquisizione di questi dati sensibili solo in particolari casi e solo a soggetti ben individuati (Magistratura, Forze dell’ordine, ecc.).



In che modo si possono raggiungere questi obiettivi?

Personalmente sono convinto che per raggiungere questi ed altri ambiziosi obiettivi occorre andare avanti con la modalità della concertazione tra i vari soggetti interessati, e noi, come consumatori, dobbiamo avere la capacità di costruire proposte tecnicamente inattaccabili e “politicamente” sostenibili.

 

Quali sono gli interlocutori più importanti?

Sono l’Ivass, l’Ania ed il Parlamento.

 

Come pensi di sviluppare i rapporti con questi soggetti?

Come dimostra la soluzione al problema delle polizze RCA offerte gratis con l’acquisto di una autovettura, sollevato da Konsumer, il ruolo dell’Ivass è stato determinante e nella gestione della vertenza ha dimostrato professionalità accompagnata da una notevole sensibilità. In luglio sono già stati programmati dei tavoli tecnici di confronto per rivedere l’attribuzione della classe di merito CU, ed il provvedimento che verrà successivamente emanato dall’Autorità porterà dei sicuri benefici ai consumatori.
Occorre proseguire su questa strada intensificando la collaborazione, sia per evitare distorsioni ed abusi sia per rivedere normative che possono essere migliorate.

 

Con l’Ania pensi che sia possibile lo stesso percorso?

Personalmente ritengo che il settore assicurativo sia una insostituibile e strategica “infrastruttura Immateriale” del nostro paese e l’Ania rappresenta questo settore.
Sono altresì convinto che il welfare statale come lo abbiamo declinato fino ad oggi subirà nel prossimo futuro dei notevoli cambiamenti e molti di questi vedranno il settore assicurativo giocare un ruolo decisivo nella costruzione del nuovo welfare.
Basti pensare alle pensioni integrative per le nuove generazioni o al problema della non autosufficienza per gli anziani che già ora coinvolge centinaia di migliaia di famiglie.
La polizza Long Term Care, per esempio, che garantisce delle prestazioni in caso di sopravvenuta non autosufficienza, nel futuro dovrà essere una polizza di massa. Noi, come consumatori, dobbiamo essere consapevoli di questi mutamenti per poterli gestire e per diffondere nei cittadini la consapevolezza della necessità di questa polizza.
Al momento, sicuramente un problema c’è: le compagnie di assicurazione non sono le più amate dagli Italiani e l’alta conflittualità nel settore della RCA ha contribuito in maniera determinante alla crescita di questo sentimento. Pertanto, sono convinto che sia interesse dell’Ania e delle imprese costruire con i consumatori delle pratiche che consentano di superare le contrapposizioni del passato, in considerazione delle sfide che dobbiamo affrontare per il futuro.

 

E con il Parlamento?

La costruzione di un nuovo welfare sarà una delle sfide più importanti che la politica dovrà affrontare nel prossimo futuro: per favorirne lo sviluppo ci sarà bisogno di nuove normative, che potranno spaziare dall’obbligatorietà di alcune coperture assicurative alla fiscalità di vantaggio per renderle competitive.
A proposito di fiscalità, c’è da sottolineare inoltre che il settore assicurativo sopporta un peso fiscale non indifferente, che per la RCA può arrivare anche al 26% del premio netto tra imposte e contributo al Sevizio Sanitario Nazionale.
Infine, sempre a proposito di fiscalità, bisogna ricordare che ad oggi il settore assicurativo è regolato da una legge del 1961, la numero 1216, la quale prevede che in caso di rimborso del premio (per qualsiasi motivo) le imposte pagate non vengano restituite.
Nel concreto vuol dire che se mi rubano la macchina il primo giorno dell’annualità assicurativa, e di conseguenza dovrò disdire la polizza, sarò sì rimborsato del premio netto non goduto, ma le imposte pagate ed il SSN non verranno rimborsate e, per quanto detto in precedenza, su un premio di 1.000 euro ne perderò 260.
Il principio si applica in ogni polizza (vendita dell’autovettura, vendita dell’appartamento, risoluzione anticipata del contratto, ecc.) per cui si può parlare di “fiscalità di svantaggio” assolutamente inaccettabile che il Parlamento dovrà risolvere specialmente in questo momento storico in cui si parla di “fisco amico”.
Il nostro ruolo, come Konsumer, dovrà essere quello di far emergere la problematica, anche attraverso i media, per arrivare alla modifica di una norma che sta lì da 54 anni, forse dimenticata, ma che continua a produrre ingiustizie quotidiane.

 

Quindi, tu immagini un’azione a tutto campo: combattere abusi e distorsioni, modificare norme di legge ingiuste, introdurre una nuova normativa per un nuovo welfare…

Sì, è proprio così, anche se può sembrare ambizioso. Del resto, se grazie a Fabrizio Premuti e con Fabrizio Premuti ci siamo imbarcati nella difficile opera di costruire una nuova associazione dei consumatori è per provare a dare un nuovo respiro al consumerismo del nostro paese.
Per altro la mia esperienza lavorativa in Isvap mi ha portato a vivere tutti e tre i momenti dell’azione, che ritengo doveroso sviluppare e che vorrei esemplificare.
Ricordo infatti che mi capitò di affrontare un caso di una compagnia che nella propria polizza sanitaria prevedeva il rimborso delle spese sostenute per il Day Hospital, ma poneva la condizione che l’assicurato dovesse passare almeno una notte ricoverato nella struttura! Un chiaro abuso risolto con l’intervento dell’Isvap.
Negli anni ’80, in caso di furto dell’autovettura, l’assicurato perdeva la classe di merito acquisita e doveva ricominciare dalla classe di ingresso. Una mega ingiustizia causata da una norma che si è risolta con l’abrogazione di quella norma.
Nel 2007 con il Decreto Bersani si sono introdotte nel nostro ordinamento delle nuove norme che hanno riconosciuto nuovi diritti agli assicurati.

 

In conclusione, quale potrà essere il contributo di Konsumer Italia nella difesa dei diritti dei consumatori nel mercato assicurativo?

Viviamo in una società molto complessa e molto specialistica ed a nessuna categoria può essere concesso di trasformare in rendita di posizione le attività complesse che gestisce.
Dal banchiere al meccanico, dall’assicuratore all’idraulico, tutti debbono/dobbiamo mettere a disposizione la conoscenza della complessità e non usarla, per esempio, per vendere un prodotto finanziario assicurativo ad un pensionato di 80 anni.
Konsumer ha la voglia e l’ambizione di mettere a disposizione della società italiana le proprie competenze nella conoscenza delle diverse complessità in un momento in cui c’è assoluto bisogno di ripensare, tutti insieme, il nostro futuro.

 

Andrea Scandura

ufficio.stampa@konsumer.it