Mezzi pubblici prede di orde incivili di non paganti, autisti insultati e malmenati, aziende al tracollo che pesano sulla collettività per il loro mantenimento. Il degrado crescente delle nostre città passa anche per linadeguato funzionamento del sistema dei trasporti.
E allora, perché non riportare i cittadini ad appropriarsi dei mezzi pubblici? Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia, spiega la sua ricetta: «Dobbiamo premiare ed incentivare chi utilizza il trasporto pubblico, e si può fare in due modi, contestualmente perseguibili. Il primo, abbassando il premio per la RC Auto per i possessori dellabbonamento al mezzo pubblico, attraverso la stipula di apposite convenzioni tra i Comuni e le imprese assicurative particolarmente illuminate.
Il secondo continua Premuti ? restituendo dignità e sicurezza alle infrastrutture delle municipalizzate: così come si è fatto sulla Metropolitana di Napoli, dove controllo, efficienza e facilità dutilizzo oggi rendono limpianto partenopeo uno tra i migliori e i più fruibili dEuropa».
Konsumer Italia intende valorizzare le eccellenze e ripartire da lì, nonostante in Italia il 70% degli autobus in circolazione andrebbe sostituito, perché inferiore allo standard richiesto dalle norme europee (un autobus su due ha più di 10 anni di vita), a Napoli ogni mattina la metà degli autobus non esce dai depositi perché guasto o in attesa di manutenzione (Genova e Bologna non se la passano molto meglio), e a Roma lAtac ha accumulato negli ultimi 10 anni 1 miliardo e 600mila euro di debiti; come documentato dalla puntata di Presa Diretta in onda ieri sera.
Konsumer Italia sostiene che incentivare la mobilità pubblica premiando chi ne usufruisce favorisca il connubio efficienza/sicurezza, che restituirebbe alle città parte della vivibilità oggi persa: diminuzione dei costi assicurativi per i cittadini, riduzione dellinquinamento atmosferico, maggior velocità media dei trasferimenti e più utili per le imprese di assicurazione. Proprio le compagnie vedrebbero diminuire ulteriormente i sinistri nei centri urbani, dove, ricordiamo, accadono il 76% del totale degli incidenti stradali.