03May2015

Le assicurazioni RC Auto debbono calare! di Riccardo Matesic

Per una volta non lo diciamo solo noi consumatori, ma anche il presidente dell’Autorità di Vigilanza IVASS, Salvatore Rossi, secondo il quale, dati alla mano, gli sconti praticati fino a oggi sono troppo bassi in relazione al calo dei sinistri e dei costi di cui hanno goduto le compagnie.


 In un’Italia dove l’informazione è fatta in buona parte dalle agenzie, che per forza di cose sono generaliste, sui giornali di oggi trovate riportato con grande risalto che il 95% degli italiani paga la polizza RCAuto e Moto più della media europea. Come emerso ieri dalla relazione del presidente dell’IVASS, Salvatore Rossi.

Corretto, ma limitativo. Questa è la cosa più importante in materia di RCAuto e Moto emersa nell’incontro preliminare con la stampa fatto alle 8.30 di mattina dal responsabile comunicazione e dal segretario generale dell’Ente. A studiare bene le carte che sono state consegnate ai giornalisti, si scopre che c’è dell’altro. Anzi, ben altro!
 Per noi il vero fatto importante è che nel periodo 2009-2013 le compagnie hanno visto la loro spesa in risarcimenti calare del 16%, mentre i premi sono aumentati del 6%. Un’asimmetria che si è ridotta (ma non è scomparsa) negli ultimi due anni, nei quali i costi sostenuti son calati dell’11% e la raccolta premi solo del 4%.

 Ecco la vera notizia: le compagnie assicuratrici non sembrano ridurre i premi che ci applicano in misura proporzionale a quanto loro riescono a risparmiare. Loro replicheranno sicuramente che avevano delle perdite pregresse da recuperare, ma seguendo la presentazione dei bilanci ogni anno, non ricordiamo perdite tanto elevate. E, soprattutto, già da tempo ci sembra che i dati economici siano tornati fortemente positivi.
 A parte questo, ieri si è parlato di una forte diminuzione dei sinistri (-30%) e di un aumento del costo medio di risarcimento (+20%). È chiaro che dobbiamo intervenire per ridurre i costi dei sinistri. E per fare questo l’unica scappatoia è una modifica del Codice delle Assicurazioni, per cancellare il rimborso forfettario dei sinistri fra compagnie.

 Proviamo a spiegarci meglio. Ogni compagnia, quando un motociclista ha un incidente causato da qualcun altro, per effetto del risarcimento diretto lo liquida direttamente, con una spesa spesso abbastanza elevata, visti i costi dei ricambi delle moto e visto che spesso noi dueruotisti riportiamo anche dei danni fisici.

Quei soldi la compagnia del motociclista liquidato li recupera dalla compagnia di chi ha causato l’incidente, ma non lo fa presentando il conto. Percepisce piuttosto un forfait per i danni del mezzo e uno per i danni fisici dei trasportati. Da 3500 ai 4100 per la moto e circa 3700 per i trasportati (le cifre variano in funzione della zona geografica). Questo significa che facilmente per la compagnia il motociclista vittima di un incidente causato da altri si rivela un costo! Perché le spese superano i forfait.

Considerando che noi motociclisti statisticamente nel 60% dei casi siamo vittima di altri guidatori, ecco spiegato perché molte compagnie non ci vogliono e tengono le tariffe artificiosamente alte. A meno di selezionare il cliente, scegliendo quello molto esperto, che sa stare alla larga dai guai.
Tra l’altro, il sistema dei forfait dal nostro punto di vista ha anche un altro enorme difetto: dà la sponda alle piccole truffe. Perché se invento un sinistro da 2000 euro, automaticamente ne farò guadagnare altri 1500 alla mia compagnia, che risarcendomi riscuoterà a sua volta un forfait intorno ai 3500 euro. Che interesse potrà avere quella compagnia a investigare su una piccola truffa che fa guadagnare soldi anche a lei? Intendiamoci, le compagnie non sono complici dei truffatori. Ma la legislazione non rende per loro conveniente combatterli. Almeno in questo caso.
 Basterebbe abolire i forfait e tornare ai rimborsi fra compagnie a piè di lista, per mettere fine a tutto ciò. Invece la proposta di riforma del sistema che l’IVASS ha pubblicato in pubblica consultazione sul suo sito sceglie una strada più tortuosa e meno sicura per affrontare lo stesso problema.

Vogliamo deciderci a far cadere questo inutile divieto posto a suo tempo dall’Antitrust allo scambio di questo tipo di dati fra le compagnie. Oltre tutto, come dice il presidente di Konsumer, Fabrizio Premuti, se 5 grandi gruppi si spartiscono il 70% del mercato, basta che vadano a cena una sera i loro rappresentanti con delle chiavette USB per scambiarsi tutti i dati che vogliono senza che nessuno lo sappia!

Gli interventi dell’IVASS.

Nel frattempo l’IVASS sta andando avanti con due azioni particolarmente importanti.
La prima è la rilevazione trimestrale dei premi effettivi pagati da 2 milioni di possessori di veicoli assicurati. Un grande lavoro, che si incentra sulle cifre realmente pagate dai guidatori, e non sulle tariffe a listino. Quindi finalmente una rilevazione che tiene conto della flessibilità tariffaria.
 Conoscere per capire e agire nella maniera opportuna. Peccato che per il settore motociclistico la rilevazione sia fuorviante! Prendendo in esame solo le piccole cilindrate, viene registrata infatti esclusivamente una crescita dei costi. Mentre nelle cilindrate più alte da due anni sono evidenti le diminuzioni dei premi.
 Nella sala riunioni dell’IVASS personalmente ho alzato la mano e fatto notare la cosa, auspicando un allargamento dell’indagine anche a mezzi oltre i 500 cc. “Grazie, osservazione molto utile e interessante -ha risposto il segretario generale dell’Ente, Corrado Baldinelli-”. Ma poi si è sfilato dalla sollecitazione, ricordando come già l’attuale raccolta dati sia impegnativa e onerosa. Ci tornerò su.
Il secondo punto sul quale all’Istituto di via Nazionale a Roma puntano, è la creazione dell’Agenzia Antifrode. Se ne parla da molto tempo, e il ritardo è dovuto alla difficoltà di interconnettere tutte le banche dati necessarie. A oggi sono state allacciate Motorizzazione Civile, PRA, Consap, ANIA e IVASS.
 Entro la metà del 2015 il sistema sarà pienamente operativo. Per allora saranno infatti messe in comunicazione anche tutte le compagnie assicurative, i ministeri interessati, la Banca d’Italia, il Casellario Centrale degli Infortuni, l’Ufficio Centrale Italiano.
 L’operatività si tradurrà nella possibilità di calcolare istantaneamente per ogni sinistro la possibilità che si tratti di una truffa. Se la percentuale risulterà oltre la soglia d’allarme, scatteranno le investigazioni.
 Tutto bello e condivisibile, ma come utenti ci aspettiamo che alla fine di tanto lavoro si verifichi seriamente che i risparmi conseguiti dalle compagnie si traducano in riduzioni equivalenti delle polizze. Altrimenti avremo solo fatto un regalo alle assicurazioni.

 Riccardo Matesic
 Caposettore Konsumer a due ruote